top of page
  • Immagine del redattore: Rita Molinini
    Rita Molinini
  • 8 lug 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 9 lug 2024

PROTESI D'ANCA

PROTESI D'ANCA

Cosa aspettarsi e come prepararsi

La protesizzazione dell’articolazione dell’anca è un'operazione chirurgica comune spesso consigliata in molti quadri clinici tra cui: artrosi severa, fratture della testa del femore, necrotizzazione della testa del femore.



Tuttavia, il successo dell'intervento dipende da tre fattori principali: 

  • Preparazione all’intervento chirurgico 

  • Tipo di accesso chirurgico 

  • Riabilitazione post-operatoria


In questo post, esploreremo i protocolli di riabilitazione successivi all'operazione di protesi d'anca, spiegando cosa aspettarsi e come prepararsi al meglio per un recupero ottimale. 


Preparazione all’intervento chirurgico

Il protocollo di preparazione all’intervento chirurgico è indispensabile per ridurre notevolmente i tempi di recupero post-operatori e ridurre i rischi di complicanze post-operatorie. 


Tipo di attività: 

  • Rinforzo muscolare

  • Mantenimento della mobilità articolare

  • Educazione terapeutica alle attività quotidiane dopo la chirurgia


Consigli

Va considerato che nel pre-operatorio la componente dolorosa potrebbe limitare le attività di rinforzo muscolare e il mantenimento della mobilità articolare, perciò è possibile valutare l’idrochinesiterapia. Inoltre essere affiancati da un fisioterapista è importante per discutere eventuali preoccupazioni o domande con il medico e il fisioterapista per sentirsi sicuri e preparati per l'intervento.



PROTESI D'ANCA

Accesso chirurgico 

Il chirurgo può scegliere tra diversi tipi di accesso per eseguire l'intervento. La scelta del metodo può influenzare sia l'intervento stesso che il processo di riabilitazione successivo. Vediamo i tre principali tipi di accesso chirurgico:


  1. Accesso Posteriore

L'accesso posteriore è uno dei metodi più comuni. L'incisione viene fatta sul lato posteriore dell'anca, permettendo al chirurgo di accedere all'articolazione da dietro.


Vantaggi:

Consente una buona visibilità dell'articolazione e preserva i muscoli della parte anteriore.


Svantaggi:

Può comportare un rischio maggiore di lussazione post-operatoria.


Implicazioni sulla Riabilitazione:

I pazienti devono evitare movimenti che possono causare lussazione, come l'eccessiva flessione o rotazione interna dell'anca.



2. Accesso Laterale

L'accesso laterale prevede un'incisione sul lato dell'anca. Questo metodo è scelto per il suo equilibrio tra visibilità e sicurezza.


Vantaggi:

Rischio ridotto di lussazione rispetto all'accesso posteriore.


Svantaggi:

Può causare debolezza nei muscoli abduttori dell'anca.


Implicazioni sulla Riabilitazione:

La riabilitazione può includere esercizi specifici per rafforzare i muscoli abduttori, che potrebbero essere stati compromessi durante l'intervento.




L'accesso anteriore è una tecnica moderna che sta guadagnando popolarità. L'incisione viene fatta sulla parte anteriore dell'anca.


Vantaggi:

Minore danno ai muscoli e ai tessuti circostanti con un recupero potenzialmente più rapido.


Svantaggi:

È una tecnica tecnicamente più complessa che richiede un chirurgo esperto.


Implicazioni sulla Riabilitazione:

I pazienti spesso sperimentano una mobilità precoce e possono tornare alle attività quotidiane più rapidamente. Tuttavia, la riabilitazione rimane essenziale per garantire la forza e la stabilità dell'anca.



PROTESI D'ANCA

Riabilitazione post-operatoria


Suddivisa in fasi, permette di avere un quadro chiaro di cosa aspettarsi dal giorno dell’intervento e nei 6 mesi successivi. 


FASE 1: Ricovero operatorio (1-4 giorni)

L'obiettivo principale in questa fase è ridurre dolore e gonfiore, oltre a iniziare la mobilizzazione precoce. Le attività includono esercizi respiratori per prevenire complicazioni polmonari, movimenti della caviglia e del piede per migliorare la circolazione e alzarsi dal letto con l'assistenza del personale sanitario. È fondamentale seguire le indicazioni mediche per il controllo del dolore e l'uso di farmaci anticoagulanti.


FASE 2: Rientro a Casa (4-10 giorni)

Durante la prima settimana a casa, gli obiettivi sono i medesimi della fase 1. Il paziente deve camminare utilizzando ausili come il deambulatore o le stampelle e svolgere esercizi leggeri per gambe e anca. È importante garantire un ambiente domestico sicuro, rimuovendo ostacoli e tappeti, e continuare a seguire le indicazioni mediche per i farmaci antidolorifici. é importante iniziare il percorso riabilitativo quanto prima possibile per ridurre i tempi di recupero. 


FASE 3: fino alla 6° settimana

Ridotti notevolmente il dolore ed il gonfiore, l'obiettivo è migliorare la forza muscolare e ripristinare la mobilità funzionale. Durante il percorso riabilitativo il paziente inizierà a riprendere attività quotidiane leggere e fare brevi passeggiate. È essenziale evitare il sovraccarico dell'anca e mantenere una corretta postura durante le attività quotidiane. Dopo la prima settimana di convalescenza si procederà gradualmente alla rieducazione al cammino senza ausili. 


Fase 4: Da 6 Settimane a 3 Mesi

L'obiettivo principale è continuare a migliorare la forza e la mobilità, iniziando attività più impegnative. Il paziente introdurrà esercizi di resistenza e coordinazione. È importante partecipare a tutte le sessioni di fisioterapia programmate e seguire le indicazioni del fisioterapista per evitare movimenti che possano stressare la nuova articolazione.


Fase 5: Da 3 a 6 Mesi

Durante questa fase, l'obiettivo è raggiungere il massimo livello di recupero funzionale e riprendere le normali attività quotidiane. Il paziente deve impegnarsi in attività fisica regolare come passeggiate, nuoto e ciclismo leggero, e continuare con esercizi di rafforzamento mirati. Mantenere un regime di esercizi regolare aiuta a evitare la rigidità, e seguire le indicazioni del medico e del fisioterapista è fondamentale per garantire un recupero ottimale.


 
 
 

Commenti


  • Whatsapp
  • Email
  • Instagram
bottom of page